Siria e Giordania - Aprile 2009

(vedi foto)

 

         Il Medio Oriente suscita interesse e curiosità in noi occidentali per l’antichissima storia, per essere culla delle religioni monoteiste, per l’antichissima presenza umana e non ultimo per le turbolenze civili e belliche degli ultimi decenni e perché via di accesso a più esotici paesi.

         Sollecitato da alcuni amici del Club nonché compagni di altri viaggi, mi sono preso l’impegno di organizzare un soggiorno là: esattamente Siria e Giordania, ambedue ricche di contenuti biblici, di storia crociata  e  scrigni pieni dell’antica Roma. Dopo adeguata preparazione, il 15 aprile undici camper e relativi equipaggi: io e Nives, Giovanni e Rosa, Franco e Rosalba, Ugo e Graziella, Salvatore e Maria Pia, Oterzio ed Orietta, Giovanni e Graziella, Michele e Teresa, Gianni e Marcella, Romano e Lea, Piero ed Anna, salpano da Ancona. Il trasferimento per Grecia e Turchia procede comodo e veloce.

         Martedì 21 aprile entriamo in dogana siriana. Il disbrigo delle pratiche è laborioso e dispersivo a causa della burocrazia elefantesca. Tra tasse e gabelle paghiamo per entrare 239 $ ad equipaggio (in compenso il gasolio costerà pochi centesimi al litro). La meta prioritaria dei primi giorni di Siria è Palmira, la favolosa città/oasi, anticamente importante nodo commerciale sulla via della seta e patria della mitica regina Zenobia.

         Il sito lascia impressionati per la grandiosità dei resti. Palmira la guadagniamo dopo veloci visite a due “qasr”, castelli fortezza strategicamente posizionati per controllare quelle che erano le rotte commerciali e alla grandiosa cinta muraria della città di As Russafa che fu importante centro di culto cristiano.

         Dedichiamo tre giorni alla visita di Damasco, la più antica città continuamente abitata e sempre importante testimone delle vicende storiche dal 7000 ac fino ai giorni nostri.

         I primi due giorni di Giordania li viviamo sotto scorta della polizia. Visitati i resti di Umm Qais ci rechiamo a Jaras, il meglio conservato e singolare sito romano della Giordania: la caratteristica piazza ovale è unica nel mondo romano. Proseguiamo poi per il castello di Ajlun, importante esempio di architettura militare musulmana per poi raggiungere il fiume Giordano a Betania dove fu battezzato Gesù.

         La polizia ci lascia, noi proseguiamo lungo la sponda orientale del Mar Morto soffermandoci alle Sorgenti di Erode, al parco naturale di Wadi Mujb, al sito dove probabilmente sorgeva la città di Sodoma, alla grotta dove, dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra, leggenda vuole si rifugiasse Lot e famiglia. Infine Aqaba sul Mar Rosso e a pochi km dall’Arabia. Questa città, da sempre frontiera, deve ora la notorietà all’intelligente sfruttamento turistico della barriera corallina.

Siamo a metà viaggio.

         Qualche giorno in riva al Mar Rosso, qualche bagno, qualche immersione per osservare la barriera corallina poi ci lasciamo andare ad un “full immersion” nel Wadi Rum, lo spettacolare deserto ricco di fantasiose formazioni rocciose innalzatesi come isole dal mare ondulato di sabbia finissima e color ocra. Per completare l’esperienza, molti di noi passano la notte in tende appagati da tramonto, alba, e spartendo convivenza coi beduini.

         Percorrendo l’antichissima “strada dei re”, via commerciale che univa l’Egitto alla Mesopotamia, raggiungiamo la fantastica Petra, testimone oggi di quella che era l’efficienza, la fantasia, l’ingegno dei Nabatei. Ci lasciamo coinvolgere dai sontuosi monumenti di questa città, che dopo secoli di totale oblio, fu per caso scoperta nei primi anni del 1800. La strada dei re ci porta con brevi deviazioni ad Al Karak, fortezza crociata, ad Umm As Rasar, sito biblico da poco scoperto e ricco di fini mosaici, Mukavir, il sito dove sorgeva il palazzo in cui Erode Antipa, che soggiogato dalla danza di Salomè, ordinò la decapitazione del Giovanni Battista, Madaba ed il Monte Nebo dalla cui cima a Mosè fu concesso di ammirare la terra promessa.

         Ci fermiamo ad Amman, ora capitale della Giordania, della cui storia ben poco rimane. Qui ritroviamo la polizia che ci accompagnerà fino al confine dopo che avremo visitato i “castelli del deserto”, costruzioni arabe di varia foggia i cui scopi, se commerciali, bellici, di divertimento, non sono ancora ben chiari.

         Rientrati in Siria ci appaga il ben conservato e severo teatro romano di Bosra, poi dopo avere ammirato i grandiosi mosaici del museo di As Suwaida proseguiamo per Malula, piccolo villaggio culla della religione cristiana, nicchia dell’aramaico, la lingua parlata da Gesù, dedito al culto di S. Tecla.

         Avanti nel viaggio incontriamo il Krak dei Cavalieri, il meglio conservato e una delle più imponenti e militarmente efficienti fortezze crociate: è meta turistica obbligata. Visitiamo Hama, la città delle” norie”, immense ruote idrauliche in legno che, un tempo e qualcuna ancora oggi, catturando acqua dal fiume Oronte irrigano campi, orti e giardini. Il loro caratteristico “lamento” dovuto agli attriti tra i legni ed allo scroscio dell’acqua fa da perenne sottofondo alla vita lungo il fiume.

         Ultime tappe sono Serjlla, la più importante delle “città morte”, (circa 600) che attorno all'anno 1000 furono improvvisamente e misteriosamente abbandonate; la basilica di San Simeone, costruita attorno alla colonna su cui il santo eremita visse per 40 anni ed Aleppo che contende a Damasco la palma della più antica città continuamente abitata.

Sante                            

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